Identificazione IVA in Francia
Quando e come si nomina un rappresentante fiscale in Francia?
È necessario essere registrati ai fini dell’IVA in Francia? Servirsi d’un rappresentante fiscale in Francia? Siete soggetti all’IVA francese? Questa pagina contiene numerose informazioni sulle procedure di registrazione, sul funzionamento del rappresentante fiscale e molto altro ancora. Buona lettura
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Quando ricorrere ai servizi di un rappresentante fiscale in Francia
Quando una società estera con partita IVA effettua operazioni soggette a IVA in Francia, è obbligata, in alcuni casi, a nominare un rappresentante fiscale o un mandatario fiscale che svolga tutte le formalità dichiarative per suo conto.
Per sapere se le operazioni effettuate sul territorio francese sono soggette a IVA, è necessario consultare il sito web delle autorità fiscali francesi: bofip.impots.gouv.fr o rivolgersi a studi fiscali come il nostro.
Di seguito è riportato un elenco non esaustivo delle operazioni soggette a IVA in Francia:
- Alcune operazioni di importazione ed esportazione,
- Stock di merci o stock di spedizione in Francia,
- Acquisto intracomunitario in Francia,
- Superamento della soglia di 10.000 euro per le vendite a distanza (vendite a privati francesi),
- Consegne o vendite di beni quando la consegna avviene in Francia;
- Alcuni servizi eseguiti in Francia o per clienti domiciliati o stabiliti in Francia;
- Le operazioni di commercio elettronico in cui i servizi sono forniti a persone che non sono soggette all'IVA e che sono stabilite o domiciliate in Francia.
Quali società sono tenute a nominare un rappresentante fiscale in Francia? ?
Solo le società stabilite al di fuori dell’Unione Europea sono tenute a nominare un rappresentante fiscale in Francia se effettuano operazioni soggette a IVA sul territorio francese (articolo 289 A del Codice generale delle imposte). Tuttavia, non sono soggetti a tale obbligo se effettuano solo operazioni in sospensione dell’IVA relative a beni vincolati o destinati a essere vincolati a un regime doganale o a un deposito fiscale.
La nomina d’un rappresentante fiscale è obbligatoria per tutte le società con sede al di fuori dell’Unione Europea, ad eccezione di quelle con sede in Paesi non appartenenti all’Unione Europea che hanno firmato un accordo di assistenza al recupero fiscale con la Francia. I Paesi interessati sono i seguenti: Argentina, Australia, Azerbaigian, Georgia, Islanda, India, Messico, Moldavia, Norvegia, Repubblica di Corea, Saint Barthelemy, Regno Unito.
Le società soggette a imposta stabilite in uno Stato membro dell’Unione europea che effettuano operazioni soggette a IVA in Francia sono esentate dall’obbligo di nominare un rappresentante fiscale. Tuttavia, sono ancora tenuti a registrarsi per l’IVA francese presso il:
Service des impôts des entreprises étrangères, 10 rue du Centre, 93465 Noisy-Le-Grand Cedex, tel: 01 57 33 85 00, e presentare le dichiarazioni delle imposte.
Per facilitare queste procedure, queste società possono nominare un mandatario fiscale che svolga per loro conto tutte o parte delle formalità di dichiarazione e, se del caso, paghi l'IVA per loro conto. A differenza del rappresentante fiscale, questo mandatario agisce sotto la sola responsabilità della società estera, che rimane l'unica responsabile dell'imposta.
Come si nomina un rappresentante fiscale in Francia?
Il rappresentante fiscale deve essere una società francese soggetta all’IVA, in regola con le imposte e con sede legale in Francia. Inoltre, per garantire che il rappresentante sia in regola dal punto di vista fiscale, le autorità fiscali lo controllano più regolarmente.
Procedura di nomina del rappresentante :
Per nominare un rappresentante fiscale, la società estera deve redigere una procura scritta. Tale mandato, firmato da una persona autorizzata a impegnare la società (rappresentante legale), deve contenere le seguenti informazioni:
- Nome e indirizzo della società estera e del rappresentante fiscale;
- L'accettazione della nomina da parte del rappresentante;
- L'impegno del rappresentante ad eseguire le formalità richieste alla società estera e a versare l'IVA eventualmente dovuta;
- La data di decorrenza della rappresentanza e la sua durata.
Questo mandato deve essere inviato alle autorità fiscali francesi. Lo stesso vale per le società stabilite all’interno dell’Unione Europea che nominano un rappresentante fiscale. Una società può nominare un solo rappresentante fiscale o agente fiscale per tutte le operazioni che effettua in Francia. Tuttavia, se ha obblighi in un altro Paese dell’UE, può utilizzare un altro fornitore di servizi. La regola è: un solo rappresentante per paese!
Eurofiscalis si occuperà della vostra immatricolazione IVA e della presentazione delle dichiarazioni IVA periodiche alle autorità fiscali francesi.
Quali sono gli obblighi del rappresentante fiscale?
Il rappresentante fiscale rappresenta la società straniera nei rapporti con le autorità fiscali francesi. È responsabile del rispetto delle dichiarazioni e dei pagamenti dell’IVA del suo cliente. In caso di frode o di mancato rispetto di un obbligo, il rappresentante fiscale è corresponsabile e dovrà pagare l’imposta e le eventuali sanzioni. Il rappresentante è responsabile di tutte le transazioni effettuate in Francia, comprese quelle di cui non è a conoscenza.
Il rappresentante deve :
- Emettere fatture indicando espressamente che agisce in qualità di rappresentante della società estera. Per semplificare le cose, la società rappresentata può emettere essa stessa le fatture, indicando il nome, l'indirizzo e il numero di identificazione IVA del suo rappresentante fiscale;
- Tenere la contabilità delle operazioni della società in Francia. Tuttavia, se la società straniera preferisce tenere la propria contabilità, deve consentire al proprio rappresentante di presentare alle autorità fiscali i libri contabili e i documenti di supporto relativi alle transazioni;
- Compilare e presentare le dichiarazioni IVA relative a tutte le operazioni della società estera e, se del caso, versare l'IVA dovuta;
- A seconda del tipo di transazione, presentare la dichiarazione di scambio di beni (DEB) e la dichiarazione europea di servizi (DES).
Il rappresentante fiscale si occupa anche delle richieste di rimborso dell'IVA
In alcuni casi, le società straniere non sono tenute a registrarsi per l’IVA francese perché le operazioni che effettuano non le rendono soggette all’IVA in Francia. Se questo è il caso e l’azienda ha pagato l’IVA francese, ha il diritto di presentare una domanda di rimborso dell’IVA. Per presentare questa richiesta, la società straniera deve nominare un rappresentante fiscale francese con partita IVA che svolga le formalità per suo conto.
Per saperne di più sulle richieste di rimborso dell’IVA e sul diritto alla detrazione, visitate la nostra pagina “Recupero dell’IVA” o contattate il nostro Ufficio Commerciale.
Se desiderate maggiori informazioni sul nostro servizio di rappresentanza fiscale, contattate il nostro team per una consulenza gratuita.
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FAq représentation fiscale : toutes les réponses à vos questions en matière de TVA intracommunautaire
Vous êtes des centaines à nous poser des questions sur le fonctionnement de la TVA. Nous faisons de notre mieux pour y répondre. Vous trouverez ci-dessous les questions les plus fréquemment posées.
Un représentant fiscal est désigné par une entreprise pour établir toutes les obligations déclaratives en matière de TVA au sein de l’Union européenne, lorsqu’elle effectue des opérations taxables dans un autre État que son pays d’origine. Le représentant fiscal ou le mandataire fiscal prend en charge :
- L’obtention d’un numéro de TVA intracom (immatriculation),
- Vérification des flux de facturation et documents fiscaux,
- Dépôts des déclarations TVA,
- Dépôts des déclarations Intrastat,
- Traitement des communications avec l’administration fiscale locale.
La différence est faite au niveau de la situation géographique de l’entreprise :
Si vous êtes une société établie en dehors de l’Union européenne (par exemple: Suisse, USA…) et que vous engagez des opérations taxables dans l’un des États de l’Union européenne, vous avez l’obligation de désigner un représentant fiscal dans ce pays.
Dans le cas où vous êtes une entreprise établie au sein de l’Union européenne et engagez des opérations taxables dans un autre État membre, vous faites appel à un mandataire fiscal pour établir toutes les formalités administratives relatives à la TVA (obtention n° TVA, déclaration TVA, déclaration Intrastat…).
Certaines opérations vous obligent à être redevable de la TVA dans d’autres États de l’Union européenne (exemple : importation, achat-revente, seuil de chiffre d’affaires dépassé…) ! Pour se conformer à la directive européenne et établir ses obligations, il est commun d’utiliser les services d’un cabinet spécialisé.
Oui ! Toute société établie en dehors de l’Union européenne qui engage des opérations taxables dans un des États membre a l’obligation d’y désigner un représentant fiscal. Ce dernier est en charge de respecter toutes les obligations fiscales de l’entreprise représentée.
Le représentant engage sa responsabilité auprès des autorités du pays et devient automatiquement co-responsable en cas de fraude ou retard ou manquement aux obligations fiscales.
Le délai d’obtention d’un numéro de TVA varie en fonction du pays. Cependant, d’une manière générale, il faut compter environ 4 à 6 semaines ! Pour plus d’informations, n’hésitez pas à nous solliciter via notre formulaire de contact.
Quand une entreprise ne suit pas les règles de la TVA comme il faut, cela peut entraîner plusieurs problèmes, un peu comme lorsque l'on ne suit pas les règles d'un jeu. Voici ce qui peut arriver :
Amendes et pénalités : Lorsque votre entreprise manque à ses obligations de TVA, soit par un retard de paiement, soit par des erreurs dans les calculs et déclarations, l'administration fiscale peut imposer des sanctions financières. Ces pénalités peuvent varier : elles peuvent être proportionnelles au montant de TVA dû, reflétant la gravité du retard ou de l'erreur, ou bien prendre la forme d'amendes forfaitaires destinées à sanctionner l'infraction. Cette mesure vise à encourager les entreprises à respecter les échéances et à veiller à l'exactitude de leurs déclarations.
Intérêts de retard : Tout comme les banques appliquent des intérêts sur les prêts, l'administration fiscale calcule des intérêts sur les montants de TVA payés en retard. Ces intérêts sont calculés jour par jour, à partir de la date limite de paiement jusqu'au jour où le paiement est effectivement réalisé. Cette mesure incite les entreprises à régulariser rapidement leur situation pour limiter l'impact financier de ces intérêts supplémentaires.
Contrôles fiscaux : Le non-respect des obligations liées à la TVA peut déclencher des audits fiscaux de la part des autorités. Ces contrôles sont conçus pour examiner en profondeur les comptes de votre entreprise et vérifier l'exactitude de vos déclarations de TVA. Un contrôle fiscal peut être à la fois chronophage et exigeant en termes de documentation à fournir. Il met en lumière l'importance de tenir des registres précis et à jour, pour pouvoir répondre efficacement aux demandes de l'administration et éviter les complications supplémentaires.
Quand on vend des produits ou des services à des clients dans d'autres pays de l'UE, il est important de bien comprendre comment fonctionne la facturation en matière de TVA. Voici ce que vous devez savoir :
- Mentions obligatoires : Ces mentions incluent des détails sur votre entreprise et votre client (comme les noms et adresses, SIREN et numéro de TVA intracommunautaire), la description du produit ou service vendu, la date de la transaction.
- Numéro de TVA : Si vous vendez à des entreprises dans d'autres pays de l'UE, vous devez indiquer votre numéro de TVA et celui de votre client sur la facture. Cela montre que la transaction est une vente intracommunautaire, ce qui vous permet de facturer sans TVA en respectant les Quick Fixes 2020.
- Taux de TVA : Selon le type de produit ou service que vous vendez, et où votre client est basé, vous pourriez avoir à appliquer différents taux de TVA, ou même ne pas appliquer de TVA du tout. Il est donc important de connaître les règles spécifiques qui s'appliquent à vos transactions.
Pour vous aider nous avons rédigé un article de blog détaillé qui explique toutes les mentions obligatoires sur les factures en matière de TVA.
Non ! C’est le principal avantage d’utiliser les services d’un représentant ou mandataire fiscal. Immatriculer votre société dans un autre État membre ne veut pas dire création d’un établissement stable.
En engageant des opérations taxables dans un pays, cela vous rend redevable uniquement de la TVA. En d’autres mots, seules les obligations TVA doivent être remplies. Pour tout ce qui concerne l’impôt sur les sociétés, la comptabilité… cela reste dans votre pays d’origine.
Oui ! Une entreprise peut avoir un numéro de TVA dans chaque État membre de l’Union européenne. Il est fréquent qu’une entreprise opérant régulièrement dans les différents pays de l’UE ait plusieurs numéros de TVA. D’ailleurs, certains États attribuent 2 numéros de TVA, un numéro TVA local et un numéro TVA intracommunautaire.
La commission européenne a mis en place un site permettant de vérifier en temps réel la validité d’un numéro de TVA intracommunautaire. Il suffit d’indiquer le numéro de TVA et le pays d’attribution sur leur site en cliquant sur notre outil de vérification des numéros de TVA intracommunautaire en UE.
Le coût varie en fonction de la complexité des opérations, du pays concerné et des timbres fiscaux ou frais d’immatriculation appliqués dans l’État concerné. En général, le coût d’une immatriculation varie de 700 à 1 500 € selon les cas.
Pour s'inscrire à la TVA, il est important de savoir que les documents requis peuvent varier d'un pays à l'autre. Cependant, il existe une base commune de documents généralement demandés par la majorité des administrations fiscales. Voici les essentiels :
Les statuts de l'entreprise : Ce document décrit les règles selon lesquelles votre entreprise est organisée et fonctionne. Il inclut des informations telles que le nom de l'entreprise, son objet social, et les détails concernant les associés ou actionnaires.
Le Kbis (ou un document équivalent selon le pays) : Le Kbis est un extrait du registre du commerce et des sociétés qui prouve l'existence légale de votre entreprise. Il contient des informations clés telles que la forme juridique, l'adresse du siège social, l'identité des dirigeants, etc.
La pièce d'identité du dirigeant : Une copie de la carte d'identité ou du passeport du dirigeant de l'entreprise est souvent requise pour confirmer son identité.
Concernant la traduction des documents, les exigences varient sensiblement d'un pays à l'autre. Certains pays acceptent une traduction simple des documents, Deepl ou Google Translate. D'autres pays, en revanche, exigent une traduction assermentée, c'est-à-dire effectuée par un traducteur reconnu officiellement par les autorités judiciaires. Dans certains cas, une procédure d'apostille peut être requise. L'apostille est une forme de certification internationale qui authentifie un document pour son utilisation dans un autre pays. Elle est généralement nécessaire lorsque les documents traduits doivent être officiellement reconnus par les autorités fiscales d'un État étranger.
La TVA, ou Taxe sur la Valeur Ajoutée, est un impôt appliqué sur la plupart des biens et services. Cependant, le taux de TVA n'est pas uniforme partout : il varie d'un pays à l'autre.
Au sein de l'Union Européenne (UE), chaque État membre fixe son propre taux de TVA, dans le cadre de certaines règles communes définies pas l'UE. Il y a généralement trois types de taux : le taux standard, qui s'applique à la plupart des biens et services, et un ou plusieurs taux réduits pour des catégories spécifiques de produits ou services (comme les livres, les médicaments, ou les aliments). Certains pays appliquent également un taux super réduit à certains articles, et il peut y avoir des cas d'exemption totale de TVA.
En dehors de l'UE, des pays comme le Royaume-Uni (UK), la Suisse et la Norvège ont aussi leurs propres taux de TVA, distincts des taux appliqués dans l'UE. Ces différences peuvent avoir un impact significatif sur la manière dont vous gérez les prix et la comptabilité de votre entreprise.
Pour vous aider, nous avons élaboré un tableau récapitulatif des taux de TVA en vigueur dans tous les États membres de l'UE, ainsi qu'au Royaume-Uni, en Suisse et en Norvège. Ce tableau est un outil précieux pour comparer rapidement les taux de TVA et planifier en conséquence vos activités commerciales et comptables à travers ces régions.
L'autoliquidation de la TVA à l'importation est un mécanisme qui permet à des entreprises immatriculées à la TVA dans le pays d'importation, de ne pas payer la TVA import à la douane, en reportant ce montant dans leur déclaration de TVA locale.
Tous les pays ne pratiquent pas l'autoliquidation de la TVA import.
La France, le Royaume-Uni et la Belgique par exemple, pratiquent l'autoliquidation de la TVA import. La France l'a même généralisé à toutes les entreprises possédant un numéro de TVA FR.
Des pays comme l'Allemagne et la Suisse, n'appliquent pas l'autoliquidation de la TVA à l'importation. Les implications en matière de trésorerie sont importantes car l'importateur devra avancer le montant de la TVA au moment de l'importation.
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